Le indicazioni terapeutiche
La riabilitazione equestre è un valido strumento che integra (ma non sostituisce) in sinergia terapeutica il programma complessivo di assistenza offerto dai diversi servizi territoriali e ospedalieri dedicati.
La terapia assistita con il cavallo rappresenta un “intervento a valenza terapeutica finalizzato alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale, rivolto a soggetti con patologie fisiche, psichiche, sensoriali o plurime, di qualunque origine” (Linee Guida Ministero della Salute 2015).
Le indicazioni terapeutiche sono rivolte alle più svariate patologie: neurologiche centrali, midollari e periferiche, sindromi psichiatriche e ortopediche.
I quadri clinici (anche di rilevante complessità) sui quali è possibile intervenire con progetti di cura integrati dalla riabilitazione equestre sono molteplici:
- Disturbi dello Spettro Autistico
- Disabilità intellettiva
- Disprassia evolutiva
- Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
- Paralisi Cerebrali Infantili
- Malattie neuromuscolari
- Esisti funzionali di condizioni neurologiche acute e ustioni
- Disturbi emotivi ad esordio in età evolutiva
Rispetto alle più tradizionali terapie rieducative, quella equestre rappresenta quindi un'attività integrata, in cui l'aspetto motivazionale viene particolarmente esaltato.
Tra il cavallo e il bambino con disabilità si instaura infatti un profondo rapporto in grado di migliorare le capacità relazionali, non solo durante la seduta terapeutica in senso stretto, ma anche attraverso la cura del cavallo eseguita – in collaborazione coi volontari – prima e dopo la seduta. Tale attività costituisce infatti una vera e propria terapia occupazionale attraverso lo svolgimento di alcune operazioni (come pulizia e alimentazione del cavallo o ingrassaggio dei finimenti), che vengono assegnate a ciascun paziente in considerazione della specifica patologia.